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La nascita di un figlio maschio è seguita dal rito di Brit Milah (circoncisione). Il rito risale ai tempi di Abramo, al quale, come segno della sua alleanza con Dio, fu ordinato di circoncidere se stesso e i suoi figli Ismaele e Isacco.

Dato che Isacco aveva otto giorni di vita al momento della sua circoncisione, oggi il Brit milah viene pratico ai bambini che hanno raggiunto l’ottavo giorno di età. La cerimonia può essere rimandata per ragione di salute.
Anche se, in teoria, l’obbligo di circoncidere il figlio cade sul padre, in pratica, la circoncisione è eseguita da un esperto chiamato Mohel. Un onore speciale circonda il Sandek, cioè colui che tiene il bambino tra le braccia durante il rito.
Questo onore è solitamente attribuito ai nonni, agli ospiti illustri o al rabbino. Durante la cerimonia, il bambino è fatto sedere su una sedie speciale, chiamata “seggio di Elia”, simbolica rappresentazione del profeta Elia che, secondo la tradizione, visita ogni celebrazione del Brit milah. Il rito si conclude con questa benedizione: “come questo bambino è ora entrato a fare parte del Brit milah, possa meritare di accedere allo studio della Torah, di entrare nel baldacchino nuziale e di compiere opere buone!”. La circoncisione è di fatto l’unico comandamento della Bibbia che viene chiamato Brit cioè “alleanza”. Nella storia ebraica, esso è diventato uno dei simboli distintivi del rapporto tra il popolo ebraico e l’unico Dio.

Fonte: per conoscere l'ebraismo di Daniel Taub