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Di Rav Alberto Sermoneta

La parashà è composta da più argomenti: analizziamo due casi  fra i più rilevanti.

La Sotà:  analisi  del rapporto coniugale  in caso di seri dubbi di fedeltà , attraverso una serie di regole rigide e definite.
Il Nazir:  comportamento per chi vuole dare  alla propria vita una particolare impostazione fondata su  regole personali e rigorose da seguire.

Sono due casi agli antipodi,  che però caratterizzano la vita dell'ebreo;  da una parte la mancanza di fiducia nella propria moglie,  che porta il marito a sottoporla ad una prova estrema, il cui esito è la risposta,  positiva o negativa al suo dubbio,  ma che va contro la volontà della donna.
Dall'altra,  la volontà dell'individuo di sottomettersi liberamente ed autonomamente,  ad un comportamento di vita restrittivo,  per dimostrare alla società , la sua fede in D-o.
Non c'è dubbio che  sia in un caso che nell'altro,  vi è una veduta estremamente rigorosa di una vita ebraica,  che è invece considerata l'esaltazione massima e la glorificazione del Creato,  attraverso l'equilibrio comportamentale della persona.
Ognuno deve assumersi le responsabilità del proprio comportamento  sia verso il prossimo (anche se così vicino come il proprio coniuge) che verso se stesso,  tenendo però sempre presente che  come insegnano i Maestri del pirkè avot: "C'è un occhio che vede,  un orecchio che ascolta ed una mano che scrive".

Shabbat shalom