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Di Rav Alberto Sermoneta

"Ushmartem et chuccotai ve et mishpatai asher jaasé otam ha adam va chai bahem - E osserverete i miei statuti e le mie leggi che l'uomo dovrà mettere in pratica e vivrà per esse"


Il messaggio che la Torà ci insegna con questo verso è particolarmente importante per la vita di un ebreo.

È risaputo che il numero delle mizvot positive "asè - fai" è 248, tante quanto il numero delle membra del corpo umano. Il che significa che vi è un forte legame, fra l'osservanza delle mizvot e la nostra vita fisica.
Il Chafetz Chaiim (Rabbì Israel Mehir ha Cohen) fa notare che, anche se ogni membro del nostro corpo è in funzione della nostra vita, alcuni di essi non hanno nessun vincolo con l'anima: come ad esempio una gamba, un braccio etc; cioè il Maestro ci dice che anche se sono fondamentali alle azioni della vita, non sono però vitali.
Ce ne sono altre però che, se si ammalano o mancano, non ci permette di sopravvivere, come ad esempio la membrana che racchiude l'organo cerebrale o se si chiude una fessura del naso.
Per le mizvot possiamo utilizzare lo stesso metro. Colui che trasgredisce alcuni tipi di mizvot viene definito dalla halakhà "baal mum - imperfetto" come chi è menomato fisicamente; mentre ce ne sono altre che se trasgredite prevedono gravi punizioni ed in alcuni casi anche la morte.
Dal momento che non ci è dato di sapere quali sono le mizvot più importanti e quali quelle meno importanti, la Torà ci ammonisce di osservare tutte le mizvot – “va chai bahem - e vivrà per esse”.

Shabbat shalom