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elul1Di Rav Alberto Sermoneta

Questa sera se D-o vorrà inizia Rosh chodesh Elul. In realtà è il trentesimo giorno di Av (giovedì: perché quando il mese precedente, dura trenta giorni, il Capo mese successivo dura due giorni) e il primo giorno di Elul (venerdì).

È l'ultimo mese dell'anno ebraico, quello che precede Rosh ha shanà; quindi è senz'altro un mese diverso dagli altri. Come in una azienda, si prepara il bilancio di fine anno, per poi poter ricominciare da capo, così noi ci comportiamo, quando sta per concludersi un altro anno della nostra vita, per ricominciarne un altro.
Il bilancio morale è ben più importante di quello economico, perché oltre ai nostri interessi materiali, dobbiamo mettere in discussione il nostro comportamento, non tanto nei confronti dell'Eterno, quanto nei confronti del nostro prossimo; questo è ciò che sta più a cuore al Signore nostro D-o.
Nella parashà che abbiamo letto lo scorso Shabbat - parashat reé - molto ci viene comandato, per aiutare chi ha più bisogno di noi; soprattutto riguardo il "povero".
La zedakà - elemento fondante nel comportamento di un ebreo - è alla base di una serie di regole morali che non possono essere trascurate, tanto meno nel mese che sta iniziando. All'inizio della parashà che leggeremo questo Shabbat: shofetim, Moshè ammonisce il popolo dicendo: "zedek zedek tirdof - la giustizia, la giustizia In seguirai". I commentatori cercano di spiegare la ripetizione della parola "zedek"; moltissime sono le interpretazioni e tutte però si fondano sul fatto di aiutare ad affrontare situazioni, che possano crearsi nei confronti di una classe sociale più debole, con imparzialità e longanimità. Si deve quindi aiutare chi soffre e tener conto anche della giustizia verso il potente. Nell'ebraismo, a differenza di altre culture religiose, non vige la società fondata su scale sociali diverse, ma tutti gli ebrei sono uguali, con gli stessi diritti e i medesimi doveri dinnanzi a D-o. Non deve esistere, chi dà e chi riceve, ma tutti abbiamo il dovere di dare, a seconda delle possibilità. La zedakà - che nel comportamento da seguire, soprattutto nel mese di Elul è fonte di pratica obbligatoria, non vuole essere un atto di carità o elemosina, bensì un atto di pura giustizia da parte di chi dà, nei confronti di chi ci ha dato sempre: il Signore D-o.
Chodesh tov