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Di Rav Alberto Sermoneta

Nella parashà viene descritta la cerimonia culminante dell'inaugurazione del Mishkan - il Tabernacolo mobile del deserto, iniziata il primo del mese di Nissan, del secondo anno dall'uscita del popolo ebraico dall'Egitto.
Nella parte centrale della parashà, la Torà ci detta una lunga lista di animali: quadrupedi, volatili e pesci, definiti tehorim - puri o temeim - impuri; in seguito dirà: "questi sono gli animali che mangerete e questi sono quelli che non mangerete".

Di Rav Alberto Sermoneta

"Cakh lekhà eghel ben bakar le chattat - prendi per te (per il tuo bene) un vitello fra il bestiame come chattat - espiazione di colpe", è l’ordine impartito nelle prime righe con cui comincia la cerimonia dell’inaugurazione del Mishkan - il Tabernacolo mobile del deserto, che doveva svolgersi in dodici giorni, un giorno per ogni tribù.

Di Rav Alberto Sermoneta

Nella parashà che leggeremo questo shabbat, la torà descrive ciò che accadde l’ottavo giorno dell’inaugurazione del Mishkan.

Di Rav Alberto Sermoneta

La parashà inizia narrando la grande cerimonia di Inaugurazione del Mishkan - il Tabernacolo mobile del deserto, alla quale parteciparono a turno tutte le tribù. 

Di Rav Alberto Sermoneta

Dopo aver descritto un lungo elenco di animali proibiti  e uno meno lungo  di quelli permessi alla alimentazione, la Torà conclude dicendo:
"Poiché Io  sono il Signore vostro D-o, vi santificherete e sarete santi, poiché Io sono santo e non renderete impure le vostre persone a causa di tutto il brulicame che striscia sulla terra. Poiché sono Io il Signore che vi ha tratti dalla terra d'Egitto per essere per voi D-o e voi sarete santi" (vaikrà 11vv 45,46).

Di Rav Alberto Sermoneta

"Rabban Gamaliel affermava: fatti per te un maestro; allontanati dal dubbio e non prelevare la decima in modo approssimativo" (Avòt 1;15)

Di Rav Alberto Sermoneta

Ad un certo punto della nostra parashà vengono elencati tutti gli animali, marini, terrestri e volatili che si possono mangiare e quelli che non si possono mangiare.