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Presso il Museo Ebraico di Bologna
Ore 16


ne parlano:

Roberta Camerino, Fondazione Roberta di Camerino,
Vincenza Maugeri, direttore MEB
Ines Miriam Marach, presidente ADEI-WIZO Bologna
in collaborazione con adei-wizo Bologna

Era la fine della seconda guerra mondiale quando la veneziana Giuliana Coen (1920-2010) fondava la sua griffe con un’etichetta che metteva insieme il nome di Roberta, dato alla figlia, e Camerino, il cognome del marito.
Noto in tutto il mondo il logo dell'azienda: una cintura intrecciata a formare una lettera «r» maiuscola. La maison è conosciuta per la produzione di accessori ed abiti d'alta moda, in particolare tailleur con motivi di stile trompe-l'œil, cinte, foulard e borse in velluto a comparti verdi, rossi e blu e ricamate in oro e a stemmi.
Queste borse - la più celebre quella conosciuta come borsetta Bagonghi - furono ideate dalla di Camerino nel periodo trascorso in Svizzera durante gli anni del secondo conflitto mondiale, dove la famiglia veneziana dei Coen aveva trovato rifugio dalle persecuzioni fasciste.