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rosh hashana 6Care Amiche e cari Amici, Shalom!

Il 5784 si apre con grandi cambiamenti per la nostra Comunità, che potranno offrirci più occasioni di confronto e di dialogo per consolidare un’idea comune di futuro.

Si apre consolidando la posizione di Marco Moshe Del Monte che, insieme alla moglie Elinor, coordineranno e gestiranno tutte le attività cultuali, culturali e sociali della nostra Comunità.
Bologna è sicuramente una piccola Comunità, che nella sua dimensione ha realizzato da tempo un percorso virtuoso rispetto alle relazioni che la Comunità stessa ha con la città. Ciò nasce anche da una storica presenza ebraica bolognese molto più florida di oggi. Fino alla fine del ‘500 Bologna era una città ebraica di tradizione, in cui l’ebraismo era riferimento sul territorio nazionale, con scuole e rabbini; poi, per volontà papale, questa tradizione scompare per circa 300 anni, in cui sembra che la Bologna ebraica si sia estinta. In realtà rinasce verso la fine dell’Ottocento, con qualche reminiscenza del passato. Infatti, con l’unità d’Italia, gli ebrei ricostruiscono immediatamente i rapporti con la città, esprimono figure eminenti nel tessuto cittadino e, al tempo stesso, realizzano subito una sinagoga e un cimitero, che marcano la presenza ebraica in città, consolidando il rapporto comunità ebraica-città fino ai giorni nostri. Grazie a tale solido rapporto è stato possibile, ad esempio, che il tempio venisse prima costruito e poi, danneggiato durante la guerra, ricostruito per volontà dell’allora presidente Eugenio Heiman, su progetto dell’ingegner Muggia, figlio del noto architetto che aveva progettato l’edificio precedente.

Quest’anno in particolare, Bologna si fa promotrice del progtetto RESHET.
L’opportunità e necessità di individuare una nuova figura che potesse primariamente coprire il ruolo di Rabbino Capo per la Comunità Ebraica di Bologna è stata un’importante occasione di riflessioni sui mutamenti e nuove esigenze delle Comunità, tanto per i rapporti intracomunitari quanto per le modalità di interfacciarsi con la società civile in costante evoluzione. La nostra proposta, che riteniamo dinamica ed innovativa, è di istituire una figura in grado di assolvere ad un ruolo importante che sarà quello di consolidare una rete attiva col tessuto sociale locale, le scuole, le istituzioni culturali, l’università e non ultimi i rapporti intercomunitari (le Comunità interessate sono: Ancona, Ferrara, Mantova, Modena, Parma e Verona. Bologna centro di rifermento per tutte le attività intercomunitarie), in un territorio più ampio e ricco di storia e tradizione, un triangolo di tre regioni, in cui Bologna si trova in una posizione geografica strategica. L’idea insiste proprio sulla volontà di rigenerare l’ebraismo di questi territori attraverso azioni concrete. E’ una grande opportunità che la Comunità Ebraica di Bologna, propone di realizzare e coordinare direttamente attraverso la figura di marco moshe Del Monte, che si potrà far carico di questi legami e che si potrà “prendere cura” in forma trasversale di tutti questi aspetti, finalizzando e consolidando posizioni virtuose col contesto.

Che quest’anno possa iniziare con l’idea di Comunità Viva. Che sia un anno di Shalom per noi e per il mondo intero. Che i conflitti e le guerre possano cessare e regnare così la pace tra i popoli.
Grazie a coloro che si sono impegnati e si impegneranno affinché la nostra Comunità resti sempre “Viva”.
Tikhlé Shanà Vekilelotea, Tachel Shanà Uvirchotea - si chiuda l’anno con le sue maledizioni, cominci l’anno con le sue benedizioni.

Kadima! Avanti!
Daniele De Paz