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Di Rav Alberto Sermoneta

"Pinechas ben El'azar ben Aharon ha Cohen - Pinechas figlio di El'azar figlio di Aharon il Sacerdote" (Bemidbàr 25; 11)
Ci sono varie idee sull'azione di Pinechàs; nessuno gli aveva comandato di comportarsi nel modo che ci narra la Torà.

Egli, infatti, agisce autonomamente e spontaneamente colpendo e uccidendo l'ebreo che stava facendo atto di prostituzione e idolatria con una delle prostitute inviate per consiglio di Bil'am, da Balaq a corrompere il popolo ebraico. Egli viene da quel momento, definito per eccellenza il "mekanné - il vendicatore o lo zelante" del popolo ebraico; colui, infatti, che vendica il popolo del male che gli viene fatto.
Attraverso il suo gesto che può sembrare particolarmente forte, egli riesce a ristabilire in mezzo al popolo, una sorta di armonia e benessere, nonché una riappacificazione tra il popolo e l'Eterno. Nella Torà, proprio in questa occasione, troviamo scritta la parola "shalom" con la lettera vav tagliata: cosa che se accadesse in altri casi, metterebbe tutto il sefer Torà nella condizione di essere "pasul" non idoneo a essere letto.
In questo caso invece, quel taglio secondo l'opinione di alcuni mefareshim, simboleggia il taglio della stipula di un patto. Il testo infatti dice: "ecco Io do a lui il mio patto di pace" (Bemidbàr 25;12).
La parola "pace" non è il contrario della parola guerra, ma è l'espressione di appagamento e completezza.
Soltanto chi è in pace con sé stesso e raggiunge una pace interiore, può comprendere la necessità di vivere in pace col prossimo!

Shabbat Shalom