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Di Marco Del Monte

Il nostro Patriarca Abramo fu sottoposto a 10 prove. Nella Parashà ne troviamo alcune, tra queste, la sesta, cioè il rapimento di Lot. Il Gigante Og riferì ad Abramo della guerra dei cinque Re contro i quattro Re e di come questi ultimi avessero sconfitto i primi.

Di Rav Alberto Sermoneta

Avram novantanovenne e Sarai novantenne assistono passivamente alla volontà divina di dare compimento al loro più grande desiderio: la nascita di un figlio.
Questo straordinario evento viene sancito dal cambiamento del nome sia di lui che di lei.
È la prima volta che nella Torà assistiamo a qualcosa di simile: troveremo situazioni analoghe a proposito di Jaakov che diverrà Israel e Hoshea che diventerà Jehoshua.

Di Rav Alberto Sermoneta

Il libro di Bereshit è il primo libro della Torà, la cui lettura settimanale inizia il sabato successivo all’ultima festa autunnale, Simchat Torà, giorno in cui si conclude il ciclo della lettura della Torà.
Esso oltre ad essere chiamato “seder beriat ha olam – Ordine della Creazione del mondo” è anche chiamato “Sefer ha Jashar – il libro dei Retti”, in quanto tutto ciò che è contenuto in esso, insegna il comportamento ideale che conduce alla rettitudine.
E’ chiamato così anche per il fatto che vi è contenuta la storia e la vita di coloro che furono i
capostipite del popolo ebraico, coloro che piantarono le radici della nostre plurimillenarie tradizioni:i tra Patriarchi, Abramo, Isacco e Giacobbe.

Di Rav Alberto Sermoneta

Nella parte finale della parashà in cui la Torà ci presenta il patriarca Abramo, leggiamo di un patto istituito da D-o con Abramo, nel momento in cui gli è annunciato che avrà, all’età di cento anni, un figlio da Sara, sua moglie.
Il figlio che nascerà, Isacco, sarà discendente direttamente da Abramo e Sara, senza alcuna
intercessione, come avvenne per Ismaele che, per volontà di Sara, nacque dall’unione di Abramo con Agar, l’ancella egiziana di costei.
Il patto stabilito fra D-o e Abramo è un patto che il popolo ebraico mantiene tuttora a distanza di
tremilacinquecento anni: il “berit milà” - il patto della circoncisione.
Non esiste, nella storia plurimillenaria del nostro popolo, chi non è circonciso e non ha fatto
circoncidere i propri figli maschi, anche a repentaglio della propria vita, quando vigevano leggi che lo proibivano.

Di Rav Alberto Sermoneta

In questa parashà, la Torà ci presenta un nuovo personaggio, colui che sarà il capostipite del popolo di Israele e del mondo monoteista: Abramo. La grandezza di costui è fondamentale per un cambiamento così importante di pensiero e di comportamento nella civiltà dell’uomo di allora, e forse ritrovabile anche oggi.Il comportamento dei pagani non era deplorevole soltanto perché essi credevano nel politeismo, ma soprattutto perché non vi era, in quelle società, rispetto per l’essere umano e per le varie scale sociali; in quanto, il potente aveva dominio su tutto e su tutti. 

Di Rav Alberto Sermoneta

La parashà di Lekh lekhà che leggeremo il prossimo shabbat narra la storia di due personaggi fondamentali per la conoscenza del Monoteismo in generale e dell’Ebraismo in particolare: Abramo e Sara.
In verità, di costoro, troviamo traccia nella Torà già al termine della parashà di Noach , ma sono chiamati con i nomi di Avram e Saraj , nomi che saranno mantenuti fino a quasi tutta della parashà di Lekh lekhà. Avram e Saraj ci vengono fatti conoscere in modo completamente diverso rispetto a ciò che sarà lo scopo della loro vita.
Infatti, essi cambieranno il loro nome o meglio, il Signore cambierà i loro nomi in momenti particolari della loro vita: Avram diverrà Avraham mentre Saraj diverrà Sarà.