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Di Moshè Marco Del Monte

La scorsa settimana abbiamo iniziato a leggere la parashà di Bereshit, per passare, questa settimana, alla lettura della parasha di Noach.

Se queste due parashot sono accostate non è casuale. Cosa lega queste due parashot? Vediamo in Bereshit che Kadosh Baruch Hu inizia a creare il mondo utilizzando la Parola. Uno strumento così potente da poter creare il mondo stesso, uno strumento che può illuminare nel momento di buio, di Tohu Vavohu. E così anche in Noach troviamo una situazione in cui il mondo ritorna ad uno stato di vuoto, dove è necessario effettuare un Mikve al mondo, quaranta giorni e quaranta notti, come i quaranta Seà di acqua del Mikve. Il testo della Torà è pieno di segnali che offrono molteplici interpretazioni dei versi, le parole stesse assumono diversi significati così da poter leggere la stessa frase con combinazioni semantiche differenti. Ecco che Noach Matzà Chen, le lettere di Noach, Noè, ma anche Noach come tranquillità, trova Grazia Chen (cioè le lettere di Noach lette al contrario). Quando tutto intorno a lui rappresenta il male, la distruzione, ecco che entra nella Tevà-Arca, ma Tevà significa anche “Parola”. Ecco che la situazione di Tohu Vavohu viene salvata ancora una volta dalla forza della Parola. Non solo questo, ma le misure stesse dell’arca ci danno un ulteriore elemento che consolida questa teoria. Le misure dell’Arca erano 300 ammot di lunghezza, 30 di altezza e 50 di larghezza. Come insegna Rav Yona Metzgher, la Ghematria di queste misure equivale alle lettere Lamed, Shin, Nun le quali formano la parola “Lashon” lingua-Linguaggio. Spiega, inoltre, il Rav, che la parola stessa Mabul “Diluvio” è composta dalle iniziali della frase Mavet Vechaym Beyad Halashon - La Morte e la vita sono in mano alla Lingua. Nell’episodio della torre di Babele, dove gli uomini credono di arrivare fino al cielo, per eguagliare e sfidare D-o, Hashem li punisce proprio confondendo il loro linguaggio. Un cattivo linguaggio divide, distrugge, una buona Parola può ridare vita, gioia e speranza.

Shabbat Shalom