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Di Moshè Marco Del Monte

“E Yaakov fece un sogno, ecco una scala era poggiata a terra mentre la sua estremità raggiungeva il cielo ed ecco che gli angeli del Signore salivano e scendevano in essa”.

Molti si chiedono come sia possibile che i nostri padri abbiano studiato la Tora ancor prima che fosse stata donata. Ecco che i Maestri spiegano che in quelle generazioni la Torà veniva insegnata ai nostri Padri direttamente da Kadosh Baruch Hu.
Un accenno-Remez a questo viene dalla parola “Sullam”, Scala. È scritto nel Pirke Avot: “Moshe ricevette la Torà dal Sinai”, Il valore numerico di Sinai è 130 come la parola Anì-Umile per dirci che solo attraverso l’umiltà si può meritare la Torà.Il midrash spiega riguardo il monte Sinai stesso, che era il più umile fra i monti, per questo meritò che la Torà fosse donata su di lui. Come spiega Rav A.M.Somech nel suo commento ai Pirke Avot, la parola Sinai è composta dalle lettere Samech (valore numerico 60) come i trattati della Mishnà, dalla Yod (10) come i Dieci Comandamenti, dalla Nun (50) come le porte dell’Intelligenza e un’altra Yod come i Dieci Detti con cui fu creato il mondo. Nella Parola Sinai quindi si allude alla Creazione, alla Torà scritta e a quella Orale nonché ai misteri della Torà. Quale è, quindi, il legame tra questa Mishnà e Yaakov? Spiega sempre Rav Somech nel suo commento, che le lettere iniziali di questa Mishnà formano le Parole “Kam Tam” “Si alzo l’Integro” riferito a Yaakov che ricevette la totale spiegazione della Torà nel sogno stesso della Scala. I sogni richiedono una decodificazione, sono portatori di elaborazioni espresse in simbologie, non sempre corrispondenti all’oggetto stesso del messaggio. Ecco che i maestri ci rivelano che la parola “Sullam-Scala” ha valore numerico di 130 esattamente come la parola “Sinai”, insegnandoci una perfetta corrispondenza non casuale tra la simbologia della Scala e quella del Sinai. Questo è solo uno dei tanti esempi che ci insegnano come la Torà già era stata ricevuta e studiata, seppur in forma differente rispetto a quella che verrà data ufficialmente dopo l’uscita dall’Egitto. Ognuno di noi può ricevere la Torà, ognuno rappresenta quella Scala, l’importante è ricordare costantemente che anche se la nostra cima raggiungesse il cielo dovremmo imparare sempre a tenere i nostri piedi a terra.
Shabbat Shalom Umevorach