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Di Moshè Marco Del Monte

Molte volte nella parashà si parla della dinamica Uomo-Angeli: Vaishlach Malachim, e (Giacobbe) inviò degli angeli, proprio degli angeli, sottolinea Rashi.

Esav, d’altro lato, si dirige verso Yaakov con 400 uomini, spiega Ben Ish Chai che Esav portò con lui una schiera di 400 angeli di Impurità. Da dove vengono questi aneli e chi sono? In che modo sono legati all’uomo?

A queste domande risponde con grande saggezza il Rav Adin Steinsaltz Z”L: “Tra le molte migliaia di angeli che si trovano nei vari mondi ci sono quelli che sono esistiti dall’inizio stesso del mondo, in quanto essi sono parte immutabile dell’Essere Eterno e dell’ordine fisso dell’universo. Questi angeli in un certo senso costituiscono i canali dell’energia attraverso i quali la grazia divina sale e scende nei mondi. Ma ci sono anche angeli che vengono costantemente creati di nuovo, in tutti i mondi e specialmente nel mondo dell’azione dove i pensieri, i fatti e le esperienze danno origine ad angeli di diverso tipo” (La rosa dai tredici petali, Giuntina). Nella parashà è evidente come un uomo pio come Yaakov crea degli angeli buoni la cui missione è una missione di pace. Esattamente il contrario avviene con Esav: cattivi pensieri, parole negative e azioni malvagie creano angeli ostili con finalità distruttive.

Ovviamente gli angeli che accompagnano l’uomo, creati dall’uomo, possono rivolgersi verso l’uomo stesso, sia negativamente, sia positivamente come è scritto nel Salmo 91 “KI MalachaV YetzavvE’ LaCH lishmorchà bechol derachecha” “Poiché Egli avrà designato i Suoi angeli al tuo servizio affinché ti custodiscano ovunque tu vada”. Ad un certo punto della Parashà troviamo un episodio molto interessante quanto famoso, la lotta di Yaakov con un angelo, secondo i maestri l’angelo di
Esav. Yaakov lotterà con questa entità, la vincerà, e ne uscirà con una Benedizione che lo trasformerà: cambierà il suo nome, cambierà il suo destino, come i maestri ci insegnano, nel nome di una persona è racchiuso il suo destino, ovviamente modificabile. Tra le molteplici interpretazioni di
questo scontro mi piace proporre quella che vede l’essere umano in lotta contro i propri istinti, la lotta è tutt’altro che semplice, a volte ne usciamo “zoppicanti” ma riuscendo a prevalere e vincere il proprio angelo di Esav, il proprio complesso di istinti negativi ne usciremmo fuori con il titolo di Israel, non come Yaakov, dalla radice Ekev-tallone o akuv-contorto, piuttosto come Israel cioè Yashar E-l Dritto verso D.o, o “Li Rosh” (anagramma delle lettere Israel) A me (spetta) la testa, il punto più alto del corpo, non il tallone cioè il più basso.

Cercate di essere sempre testa e non coda!