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Di Moshè Marco Del Monte

Arrivato all’età di centoventi anni Moshé sta per ascendere al cielo. Si rivolge ancora al popolo per lasciare le ultime disposizioni del suo testamento spirituale.

Moshé spiega le ultime due, delle 613Mitzvot, quella di istituire una sacra convocazione durante la festa di Sukkot, e quella di scriversi ognuno un proprio Sefer Torà (Sefer Hachinuch fine Mitzva 613). Nella penultima Mitzvah, Moshé comanda di essere tutti presenti in questa riunione collettiva di Sukkot, Uomini, Donne e Bambini. Si domanda il Talmud nel trattato Chaghigà, perché dovessero essere presenti anche i bambini non essendo ancora in grado di avere piena consapevolezza dell’evento? Risponde la Ghemarà, per dare merito ai genitori, e affinché i bambini ricordino l’evento e imparino a seguire le orme dei genitori. L’ultima Mitzvah, il sigillo finale di questo corpus perfetto di leggi, ci dice che ognuno deve scrivere il proprio Sefer Torà. Ognuno, con la sua storia, con le sue vicissitudini, le sue sfide, scrive un proprio Sefer Torà. La Torà è nel cuore di ognuno di noi, la prima lettera della Torà (Bet) e l’ultima lettera (Lamed) compongono la parola “Lev”-Cuore, ognuno di noi è un Sefer Torà. Credo ci sia una dinamica molto significativa negli eventi di questa parashà, Vajelech- Andò, implica Movimento, non ci si deve fermare nella vita ma si deve andare avanti. Moshé nomina Giosuè come suo successore, il suo alunno, il suo figlio spirituale.  Ecco che ognuno, dopo aver scritto le proprie lettere del proprio Sefer Torà, le tramanda al Figlio, non necessariamente materiale, ogni alunno a cui si insegna qualcosa è chiamato Figlio. Il termine “Toldot”-Genealogie significa anche ogni cosa che si è costruito, e che ha un seguito. Un successore che continua a costruire sulla base di ciò che già è stato edificato, è sia Figlio sia co-artefice della costruzione, “Al Tikrè Banaich ella Bonaich”- Non leggere (Il testo solamente come) Figli ma (anche come ) Costruttori. La parola “Even”-Pietra è composta dalle lettere Av-Ben, Padre-Figlio, ognuno di noi è un po’ figlio e padre, ognuno di noi ha imparato e ritrasmesso a sua volta.
Con l'augurio che ognuno di noi possa scrivere la propria lettera in questo grande Sefer Torà collettivo e che ognuno di noi possa mettere la propria pietra nella costruzione del Bet Hamikdash Spirituale!