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Di Rav Alberto Sermoneta

"Banim attem l' A' Elokekhem - Siete figli per il Signore vostro D-o" (Devarìm14;1)

Nella nostra parashà, troviamo moltissimi accenni alla Terra di Israele e alle condizioni di vita da tenere per poterla abitare lunghi anni. Moshè, con tanta nostalgia parla al popolo, descrivendogli la peculiarità di Eretz Israel: un Paese diverso dagli altri; un Paese dove regna una santità diversa, a causa della costante presenza divina che veglia sulla vita e sulla salute dei suoi abitanti.
Per questo motivo anche i suoi abitanti hanno l'obbligo di mantenere una disciplina estremamente diversa rispetto ad altre popolazioni che vivono su altri Paesi: il rispetto per l'orfano, la vedova e il povero.
"Se qualcuno di porge la mano per chiederti aiuto, non indagare, non ritrarre la tua e non cercare qualche spicciolo da dare a lui, ma apri bene la tua mano e aiutalo in modo valido e dignitoso, in modo che anch'egli possa sentirsi nella tua stessa condizione sociale". (Devarìm)
Il concetto di zedakà, parola che vuole dire "atto di giustizia" non vuole essere l'elemosina di altre tradizioni, ma vuole piuttosto esprimere l'atto di fare, nei confronti di non chi ha le possibilità un'opera di giustizia, facendolo sentire alla stessa tua stregua.
Il dare, l'aiutare - anche con un consiglio - chi ne ha bisogno, rientra nella condizione di tzedaqà.
Nel mese di Elul, che inizierà da questa sera, deve essere vissuto tutto allo stesso modo di vita; all'insegna del buon comportamento verso il prossimo e verso D-o.
Il mese di Elul è chiamato chodesh ha selichot ve ha rachamim - il mese delle selichot (dall'inizio del mese, fino alla vigilia di Yom Kippur, ci si alza prima che sorga il sole per recitare una serie di preghiere penitenziali e di richieste a D-o) e della misericordia, in quanto in questo mese si suppone che il Signore sia particolarmente disposto ad ascoltare gli uomini e a concedere loro il perdono, prima dell’inizio del nuovo anno.
Possa da questo mese di Elul giungere il perdono completo delle nostre azioni, facendoci gioire di una gheullà shelemà - redenzione completa.
Shabbat Shalom e chodesh tov