Questo sito usa i cookie di terze parti per migliorare i servizi e analizzare il traffico. Le info sulla tua navigazione sono condivise con queste terze parti. Navigando nel sito accetti l'uso dei cookie.

Di Rav Alberto Sermoneta

"..Va jakhel Moshè et col adat benè Israel vajomer alehem - E radunò Mosè tutta la congregazione dei figli di Israele dicendo loro "…

Ci sono due termini che ci fanno notare una certa solennità della situazione:"Kahal e Edà ".
I termini indicano il popolo tutto riunito lì intorno a Mosè: uomini, donne, vecchi e bambini - come avvenne alla promulgazione del Decalogo, intorno al monte Sinai.
La solennità del momento non è tanto legata alla costruzione del Mishkan quanto nel dare il resoconto di ciò che è stato fatto usando le offerte della Kehillà.
Va jakhel” infatti è il verbo da cui deriva la parola kehillà.
La halakhà insegna che una sinagoga o una scuola o un bet ha midrash (scuola rabbinica) debbono essere costruite con la partecipazione di tutti al completo: “kehillà” ed è a questa che si deve rendere conto al termine dell'opera.
Mosè si comporta proprio così informando tutto il popolo dell'opera e della sua spesa.
Il Mishkan simboleggia l'unità di popolo.

Shabbat shalom