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Di Moshè Marco Del Monte

Il tema ricorrente nelle nostre Parashot è l’Avodat Hakodesh, il Sacro servizio che deve essere attuato per poterci innalzare a livelli spirituali quasi Divini.

E quindi si passa dal servizio di Yom Kippur a tutte le proibizioni di carattere sessuale per poi elencare una serie di regole affinché anche noi possiamo essere santi come è Santo Kadosh Baruch Hu. Secondo Rashi la parashà di Kedoshim rappresenta un corpus di leggi rappresentative di tutta la Torà, e addirittura una, fra tutte queste leggi, racchiude l’essenza della Torà: “Veahavtà Lereachà Kamocha” Ama il tuo Prossimo come te stesso. Si racconta che una persona volesse imparare tutta la Torà al fine di convertirsi nel tempo in cui poteva reggersi su una gamba. Andò da Bet Shamay e fu respinto, andò da Bet Hillel e questi gli rispose: ”Ama il tuo prossimo come te stesso, va e studia, tutto il resto è commento”. I Chachamim hanno analizzato la frase in questione e ne hanno tratto ulteriori grandi insegnamenti. Veahavtà Lereachà, Ama il Tuo Amico, come te stesso; Chi è chiamato Amico? Kadosh Baruch Hu, quindi ama Hashem come te stesso, cioè non anteporre la tua volontà alla Sua, come è scritto nel Pirkè Avot fa della tua volontà come fosse la Sua. La frase può essere letta anche in altro modo: “Veahavtà leraachà kamocha”, cioè ama il tuo male come te stesso, ovvero accetta di te stesso ogni lato, sia quello che tu pensi sia positivo sia quello che tu pensi sia negativo, poiché quello che tu ritieni il tuo male è messo di proposito affinché diventi un tuo bene, sia nel correggere questo tratto sia nell’utilizzare anche un qualcosa di negativo per fini positivi, come per esempio la sfacciataggine, usata in un contesto non adeguato porterebbe a commettere errori, se usata per scopo sacro diventerebbe un tratto positivo, come è scritto “tiyè az kanamer” “si sfrontato come il leopardo”. Un ulteriore lettura della frase è “Ama ciò che non è bene, come se venisse da te stesso”, o meglio sappi che ognuno di noi ha una responsabilità e una potenzialità nel poter o dover reagire ad una situazione poco piacevole, e che la stessa può essere trasformata: ogni sforzo attraverso mitzvot, tefillot etc, potrebbe cambiare un decreto in alto, anche la più piccola mitzvà o tefillà può essere decisiva nel cambiare una situazione che non va nella nostra vita. Con l’augurio che ognuno di noi diventi sempre più Kadosh e che si distrugga ogni cattivo decreto e vengano sigillati solo Buoni decreti.

Shabbat Shalom