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Di Rav Alberto Sermoneta

"Ezehù 'ashir ha sameach bechelkò - Chi è il ricco? Colui che gioisce della propria parte" (Pirké avot 4).

Questa è la prima mishnà del 4 capitolo delle Massime dei Padri che ogni sabato, da quello dopo pesach a quello prima di shavuot, si legge in ogni sinagoga del mondo.
Il Maestro autore di questa mishnà, si fa delle domande riguardo i comportamenti ideali in alcune diverse condizioni di vita:
Il saggio, il prode, il ricco, e colui che è degno di onore. 
Interessante è la risposta che si dà alla domanda "chi è il ricco?". 
È colui che si accontenta di ciò che D-o gli manda e gioisce per questo. 
Nel libro di Devarim (ultimo libro della Torà) troviamo scritto che non bisogna elevarsi troppo per le proprie ricchezze, poiché tutto proviene dalla volontà divina.
D-o manda all'uomo la ricchezza come benedizione, ma può, a causa del suo cattivo comportamento farlo impoverire. 
Ora tutti noi sappiamo che se un uomo è particolarmente ricco in danaro è per merito delle sue capacità.
Qui si introduce il commento del Maestro della mishnà: “è ricco colui che sa gioire e far gioire il prossimo delle sue grandi ricchezze”. 
È misero invece colui che seppur con grandi patrimoni è avido di denaro, guarda sempre nell'altrui piatto e ne è invidioso.
Costui non potrà mai essere ricco, tutt'altro. Vivrà sempre nella più bassa condizione di miseria. 

Shabbat Shalom