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Di Moshè Marco Del Monte

In questa settimana inizamo il libro di Vaykrà. Questa sezione della Torà contiene prevalentemente le norme che trattano delle offerte dei vari tipi di Sacrifici. I chachamim affermano che il nome della Parashà, e in questo caso di tutta una parte del Pentateuco, racchiude in una parola tutto il senso della Parashà.

Di Rav Alberto Sermoneta

Con questo shabbat iniziamo la lettura del terzo libro della Torà: il libro di Vaikrà, chiamato anche Torat ha cohanim (la legge dei sacerdoti ) o Torat ha korbanot (la legge dei sacrifici), poiché in esso si tratta delle regole che vigevano al tempo in cui esisteva il tempio e i sacrifici.
Il libro di Vaikrà contempla anche una serie di regole che riguardano la terra di Israele e la vita da svolgersi su di essa.


Di Rav Alberto Sermoneta

Con la parashà che leggeremo questo shabbat, inizia il terzo libro della Torà, chiamato anche con l'appellativo di תורת הקרבנות La Legge dei Sacrifici, o תורת הכהנים La Legge per i Sacerdoti - Levitico.
La prima cosa a cui si fa caso, leggendo dal sefer Torà è che la parola ויקרא è scritta con la א più piccola, rispetto al
resto delle altre lettere.
Questo, spiegano i Maestri, deriva dal fatto che il libro riguarda esclusivamente i Sacerdoti. Il Signore si rivolge Mosé,
Maestro di tutto il popolo di Israele, parlandogli quasi come se gli sussurrasse all'orecchio ciò che egli dovrà insegnare
a suo fratello Aaron e ai suoi figli sul comportamento che dovranno tenere nel Tempio.


Di Rav Alberto Sermoneta

Con la parashà di Vaikrà che leggeremo questo shabbat, inizia il terzo libro della Torà, chiamato
“Torat ha korbanot – la Legge dei Sacrifici”.
In esso si tratta dell’istituzione del culto sacrificale nel Mishkan e in seguito nel Bet ha Mikdash.
Il libro di Shemot, che abbiamo concluso la scorsa settimana, si chiude con il completamento della grande opera della costruzione del Mishkan, avvenuto il primo giorno del primo mese del secondo anno dall’Uscita dall’Egitto, ossia il primo di Nissan del secondo anno dall’uscita degli ebrei dall’Egitto.


Di Rav Alberto Sermoneta

Con questa parashà inizia il terzo libro della Torà, il libro di Va-ikrà, conosciuto anche con il nome di Torat ha korbanot legge dei sacrifici oppure sefer ha tararà ve ha kedushà libro della purità e della santità.La prima cosa che salta all’occhio del lettore è che la parola “va ikrà” è scritta sul sefer Torà con una alef molto più piccola, rispetto alle altre lettere e questo, secondo l’opinione dei Maestri ha molteplici significati.Il grande maestro cabalista Moshè bar Nachman, conosciuto con lo pseudonimo di Ramba”n, sostiene che questa, sarebbe una delle tante occasioni, cambiamenti di lettere, parole scritte intere o mancanti, parole scritte in un modo che si leggono in un altro e così via, per dimostrare che la Torà, opera divina è scritta con sapienza e saggezza.


Di Rav Alberto Sermoneta

Con la parashà che leggeremo questo Sabato, inizia il terzo libro della Torà chiamato “Torat Ha Cohanim” ( la legge dei Sacerdoti ) o “Torat ha Korbanot” ( la legge dei Sacrifici ).
In esso vengono contenute tutte le regole riguardanti la vita ed il comportamento dei Cohanim. I Cohanim appartenevano ad una parte della tribù di Levi, i quali discendevano direttamente da Aharon, fratello di Mosè, ed essendo dediti al culto del Tempio, dovevano obbligatoriamente osservare determinate  regole comportamentali.
Nel libro sono inoltre descritti anche tutti  i sacrifici che ogni ebreo doveva offrire, nel corso della propria vita,  siano essi fissi che occasionali, sempre attraverso i  cohanim.